Mi chiamo Andrea Maria Pirollo e sono un agricoltore.

Dal 2014 gestisco un’azienda agricola biologica nelle colline di Albugnano (AT), produco vino e, insieme a mia moglie Angela, accolgo nel nostro agriturismo famiglie e persone desiderose di trascorrere qualche ora nelle nostre terre.

Sono padre e nonno, e mi sono avvicinato all’agricoltura dopo un percorso di 20 anni nel mondo della promozione d’impresa in Italia e all’estero. Sono figlio di commercianti torinesi che da oltre 100 anni vendono fiori, inizialmente come ambulanti fino agli anni ’60, e successivamente come negozianti. Sono nipote di immigrati italiani che, prima della Seconda Guerra Mondiale, sono venuti a Torino per migliorare la propria esistenza. Sono cresciuto a Torino, nel quartiere Barriera di Milano. Conosco il valore dell’accoglienza e del lavoro e ricordo le parole di mia nonna quando raccontava quanto fosse complesso integrarsi, anche da italiani.

Ho una formazione economica e cattolica, ma credo fortemente nel valore della libertà di pensiero e di religione. Penso che la famiglia sia un bene prezioso da preservare, ma sono fermamente convinto che l’amore non abbia una connotazione di genere.

Il desiderio di candidarmi nasce dalla profonda volontà di proseguire il lavoro che sto svolgendo da più di 10 anni nel territorio astigiano e torinese per la valorizzazione, la tutela ambientale e il miglioramento dell’immagine dei nostri territori, dei loro prodotti enogastronomici e delle loro peculiarità culturali e naturalistiche.
Nel corso degli anni ho avuto il privilegio di lavorare a stretto contatto con le comunità locali, constatando di persona quanto sia fondamentale sostenere un modello agricolo e sociale alternativo. Un modello che non solo protegga le nostre eccellenze agronomiche, ma che sia anche in grado di offrire soluzioni concrete per l’inclusione sociale, la residenzialità, il sostegno alla maternità e le prospettive lavorative delle future generazioni. Un modello che contrasti il fenomeno dello spopolamento delle aree periferiche e agricole che continua da oltre 40 anni, riducendo le energie umane delle aziende e mettendo a rischio il loro futuro.